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12 maggio, 2006

Tecnicamente...ma riflessologicamente !



Oggi sarò un po più tecnica nel descrivervi alcuni concetti, ma sono certa che tutti …capirete alla perfezione.
Questo scritto non intende fornire nessuna indicazione terapeutica, ma mettere a disposizione del lettore un corredo di natura specialistica sull’argomento. Se fino a un pò di tempo fa, la riflessologia, ha avuto un’esistenza marginale, ciò è da attribuirsi alla carenza di informazione, di letteratura e di formazione. La possibilità di condizionare l’organismo partendo da piccoli punti o aree della superficie corporea rappresenta una sfida nei confronti della medicina occidentale. Solo quando si comprende la molteplicità dei punti del corpo come parte di un sistema di corrispondenze e proiezioni che si estende sull’intero organismo, diviene evidente la caratteristica informatico-omeostatica di tale sistema. I concetti di zona riflessa e di somatotopia vengono spesso utilizzati come sintomi, in realtà come “zona riflessa” si intende un settore dell’organismo utilizzabile a livello diagnostico e terapeutico. Il concetto di” somatotopia” è invece di tipo fenomenologico, definisce cioè il fenomeno della riproduzione, quasi cartografica, dell’anatomia umana in varie parti del corpo, veri e propri “campi parziali”. L’approccio ai sistemi di punti che si presentano sulla superficie corporea dovrebbe sempre avvenire nella consapevolezza che una parte dell’organismo rappresenta in questo caso l’immagine del tutto:per questa ragione, la diagnostica e la terapia applicata alle zone riflesse e alle somatotopie meritano la definizione di “ medicina olistica”, cioè dell’intero. L’uno è nel tutto il tutto nell’uno! Ciò che all’inizio di tante ricerche non era prevedibile, si è rivelato alla fine: l’analisi delle zone riflesse, delle somatotopie e dei sistemi agopunturali ha aperto la mente a nuovi modelli di pensiero. Studiando lo psicanalista Jung, o il filosofo e medico Paracelso, sono risultati evidenti retroscena e connessioni che hanno messo in luce l’ordine che determina il fenomeno delle zone riflessogene. Questo scritto vuol essere un incoraggiamento ad ampliare la comprensione dell’uomo, divenuta troppo limitata, nel campo della medicina e della psicologia. E’ un intento chiaramente provocatorio e sfida il lettore a un confronto intellettuale. Ciò potrebbe far supporre che le conclusioni cui si giunge siano artificiose; tuttavia nè ricerche più approfondite, nè un’ indagine più scientifica riusciranno a smentirle. Cito una massima di Paracelso: “le cose non sono a portata di mano, bisogna cercarle e raccoglierle”
Le zone riflesse situate sui piedi sono quelle più conosciute, insieme a quelle auricolari.
Esistono dati, secondo cui, tali metodi di cura venivano usati in Cina e in India circa cinquemila anni orsono. Basandosi sulle osservazioni del medico americano W.Fitzgerald e sulla suddivisione a reticolo verticale del corpo da lui concepita, Ingham, individuò sul piede aree circoscritte come zone di corrispondenza dei diversi organi del corpo. A loro va attribuito il merito di aver fatto conoscere a migliaia di terapeuti di tutto il mondo l’ordine esistente dietro questo fenomeno. Fronerberg ha individuato la proiezione del sistema nervoso sul piede ed è riuscito a distinguere la suddivisione precisa per quanto riguarda il sistema nervoso, sia motorio-cerebrospinale sia vegetativo. Gli organi simmetrici sono proiettati in zone analoghe di entrambi i piedi;gli organi assimmetrici hanno una corrispondenza unilaterale,ossia assimmetrica. Gli organi situati lungo una linea mediana, per esempio la colonna vertebrale,sono proiettati sul margine interno di entrambi i piedi. Va sottolineato che la riflessologia plantare costituisce un sistema chiuso, a sè stante che, indipendentemente da altri sistemi punturali e strutturali a livello cutaneo, possiede una funzione propria e una propria efficacia. Nella riflessoterapia del piede le correlazioni e le indicazioni energetiche corrispondono ai dati empirici dell’agopuntura. La pratica di tutte le terapie regolatorie ha messo in luce l’esistenza dei cosiddetti “peggioramenti iniziali”, a livello somatico e talvolta anche psichico: si tratta si tratta di manifestazioni che segnalano l’attivazione del meccanismo di autoregolazione corporea e cessano quasi regolarmente entro ventiquattr’ ore dal loro manifestarsi.

“Siano leggeri i vostri passi sul sentiero della vita, camminerete sulla terra come se foste sulle nuvole del cielo.”
Un abbraccio