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20 dicembre, 2007

Natale..non per tutti e' uguale!!




Se la festa di compleanno e’ personale, il Natale e’ la festa di tutti. E’ un modo per essere al centro delle attenzioni degli altri... di ricevere regali che ci fanno sentire amati e importanti... e se e’ cosi’ per gli adulti figuriamoci per i bambini. Del resto piu’ si e’ piccoli e insicuri piu’ si ha bisogno di gesti di rassicurazione da parte dei grandi. Le grandi feste familiari come il Natale se sono vissute nel giusto spirito lasceranno nei bambini un ricordo che li riscaldera’ per tutta la vita.Le feste sono pero’ importanti per tutte le eta’ non solo per i bambini, il Natale in particolare e’ insieme festa religiosa e festa della famiglia, dove tutti si scambiano regali, ogni volta in un rinnovato sentimento d’amore. Quest’anno pero’ qualcosa mi porta a riflettere su chi non puo’ vivere in modo cosi’ armonico queste festivita’... c’e’ tanta poverta’. Se non chiudiamo gli occhi lo si vede... lo si sente... e’ qualcosa che si tocca con mano... c’e’ un grido di aiuto continuo da parte di molti... pensare che una persona non puo’ comprarsi... non un gioiello... cosa non indispensabile... ma il pane... la pasta o il latte. E’ una cosa che mi fa urlare di rabbia... non si puo’ non dare ad ogni essere umano la possibilita’ di vivere non dico nella ricchezza ma in modo dignitoso… Un pensiero particolare lo rivolgo ai senzatetto e ai carcerati. Chissa’ poi perche’ i barboni (in italia) li chiamano clochard... forse fa piu’ chic?? Mahh... Per chi vive sulla strada, solo, senza legami familiari, il Natale giorno di festa per tutti e’ il giorno piu’ triste dell’anno. Essendo appunto il Natale la festa della famiglia, per chi e’ senza nessuno o ha la famiglia lontano e’ il giorno in cui si avverte piu’ forte la mancanza di calore e affetto. Avere un tetto sopra la testa non e’ una cosa scontata per tutti. Il numero delle persone che vive per la strada e’ in continuo aumento. A causa di malattie legate alla tossicodipendenza, a problemi familiari e psicologici, le persone diventano potenziali “barboni” in quanto perdono i rapporti con il mondo del lavoro, con la propria realtà sociale e si impoveriscono dal punto di vista umano fino a venire emarginati... i barboni sono le persone che piu’ rappresentano, in uno stadio estremo, il fenomeno dell’esclusione sociale, individui che insieme alla precarieta’ materiale hanno sperimentato la disgregazione degli affetti e la rottura di aiuto e protezione... MA ATTENZIONE... Oggi ci sono tanti... o troppi... nuovi poveri……….. Se proviamo a chiedere ad un carcerato "Come va?" La risposta sara’ "Male grazie!!" Il paradosso... l’onesta’ di un delinquente! Questa e’ la franchezza di chi non ha nulla da perdere. Natale in carcere significa anche far crollare i muri che separano questo mondo dall’indifferenza di chi sta fuori. Scoprire che dietro le mura di un carcere pulsano vite e storie di uomini come noi, vite che ci parlano di emarginazione, droga, progetti migratori falliti, ma anche di amore, perdono, speranza , famiglia.

Rivolgete un pensiero a chi e’ meno fortunato di voi, ma non solo il giorno di Natale... fatelo sempre..


Auguro a tutti voi miei cari amici un sereno Natale unitamente ai vostri cari e che il 2008 sia un anno all’insegna della pace e dell’amore.


Vi abbraccio con il cuore



Maria Pia